I report di Assobirra e Unionbirrai confermano che il settore è in forte crescita, in particolare produzione e consumo di birra artigianale.

Cresce il business della birra in Italia, molto più di quello del vino. Stando ai numeri dell’Annual Report pubblicato da Assobirra, i consumi nel 2022 si sono assestati su 37,8 litri pro capite: due litri in più rispetto al 2021. Gli ettolitri consumati in totale sono 18,4 milioni. È un trend in costante crescita dal 2012, fatta eccezione per il periodo di calo del 2020 dovuto alla pandemia e alle restrizioni imposte dai governi.

Business della birra batte il vino: i numeri

La birra sta entrando sempre più nel paniere quotidiano di spesa degli italiani, nonostante l’inflazione alle stelle e i rincari che hanno colpito il settore, dalle materie prime all’energia. Complici gli studi che hanno dimostrato come un consumo moderato fa bene al cuore, alla circolazione sanguigna e al colesterolo, la birra è consumata soprattutto nel canale fuori casa.

A trainare i consumi è prevalentemente la platea giovane, in particolare nelle uscite e in abbinamento con la pizza. Il giro d’affari vale 9,4 miliardi di euro, con i consumi complessivi che aumentano del 6% e la produzione nazionale in crescita del 3,3%. In parallelo, è cresciuto pure l’import del 10%.

Un bicchiere di birra
La birra cresce più del vino con abitudini di consumo variegate

La produzione di birra in Italia è in svantaggio rispetto a quella estera – spiega Alfredo Pratolongo, il presidente di Assobirra – che gode in alcuni casi di un fattore competitivo importante: accise anche quattro volte inferiori, come nel caso della Germania, rispetto a quelle pagate in Italia. La birra è l’unica bevanda da pasto che ne è gravata, un’anomalia che ha un impatto su produttori, distributori e consumatori. Inoltre, se non verranno stabilizzate le riduzioni delle accise per i piccoli birrifici, molte aziende entreranno in difficoltà”.

Secondo i dati di Assobirra, i microbirrifici occupano un posto importante in questo universo produttivo: gli ettolitri prodotti sono 500.000 all’anno per un mercato che vale 400 milioni di euro. La ricerca Birra artigianale, filiera e mercati di Unionbirrai, realizzata da OBIArt, conferma che in Italia si contano 1.326 microbirrifici che occupano 9.612 persone, una cifra raddoppiata rispetto al 2015.

Il business della birra trainato dalle artigianali

L’Italia è al sesto posto in Europa per numero di microbirrifici dopo Francia, Regno Unito, Germania, Svizzera e Olanda. Il volume di produzione è il nono in Europa con 17,6 milioni di ettolitri. Sono aumentati pure i birrifici agricoli, arrivati a quota 290 imprese (dalle 80 circa di otto anni fa) e pari al 22% di tutti i birrifici nazionali.

Il passaggio chiave per il futuro è proprio la coltivazione del luppolo, sempre più praticata in numerose realtà del Paese. Una tendenza che cementa le abitudini rilevate da un sondaggio di Unionbirrai: il 41% degli italiani è consumatore abituale di birra, il 12% di sola birra industriale e il 29% di birra industriale e artigianale.

La birra cresce nelle preferenze degli italiani e la birra artigianale lo fa ancora di più – fa sapere Vittorio Ferraris, direttore generale di Unionbirrai –. I motivi possono essere diversi e anche un cambio di cultura del bere è tra questi. Ma è importante riconoscere il merito agli operatori del settore per tutto il lavoro che si sta facendo. Sempre maggiore attenzione alle materie prime, innovazione tecnologica, marketing intelligente e capacità di intercettare i gusti dei consumatori sono i principali motivi per cui il comparto della birra artigianale cresce tra le preferenze dei consumatori italiani”.

Riproduzione riservata © 2024 - LEO

ultimo aggiornamento: 27-07-2023


La FDA approva il Leqembi, il farmaco che rallenta l’Alzheimer

Agone è la prima motonave ibrida del servizio pubblico italiano